“A vanificare parte degli sforzi fatti a livello motivazionale ha
frequentemente contribuito l’informazione serpeggiante (poi drammaticamente
constatata sul campo) che qualunque fosse stato l’impegno profuso dagli allievi
di terza media e le loro competenze raggiunte, la promozione finale sarebbe arrivata
in ogni caso. Credo fermamente che tale linea di condotta provochi, a medio e
lungo termine, gravi danni sia all’Istituzione scolastica, sia alla percezione
collettiva della professionalità del docente sia, più gravemente, alla stessa
formazione del cittadino-alunno affidatoci dalla società.
Ho notato infatti che
in molti ragazzi è comunque viva una “domanda di giustizia” e di “autorevolezza
del giudizio” che spesso viene disattesa quando colui che sfrontatamente non
mette in atto l’impegno richiesto viene in ogni caso “portato avanti” per un
non ben identificato progetto educativo dietro al quale spesso si nascondono
varie pavidità e pigrizie variamente diffuse che sono comunque nettamente
percepite dai ragazzi e dalle quali vengono così precocemente indotti
forzosamente a diffidare delle Istituzione Pubbliche in genere.”
(tratto da una relazione finale A. S. 2001-02)
Luoghi comuni uditi speso
nel corso degli scrutini:
- Sono
per bocciare in prima media, poi basta.
- Bisogna
mandarlo avanti sennò ci rovina la prossima classe.
- Bisogna
mandarlo avanti così lo togliamo di torno.
- Sicuro
di volerlo bocciare? E se poi fa ricorso e ci tocca tornare a scuola in
estate? Sicuro che abbiamo fatto tutto il possibile? Sicuro che i compiti,
i registri e la documentazione sia tutta in regola?
- Diamogli
la licenza e così poi va a lavorare.
- Diamogli
la licenza tanto non diventa mica un ingegnere.
- Diamogli la licenza tanto lo
fermeranno poi alle superiori.
- Si è già rifatto un anno.
- Promuoviamolo tanto più di così
non rende.
- A che serve bocciarlo tanto non studia lo stesso
In tutti
questi discorsi non ho riscontrato nulla che vada nella direzione di
promozione delle competenze.